Essendo un bene così consumato, è ovvio che siano molti i Paesi produttori di tabacco sparsi in tutti i continenti, tranne quello antartico se tale lo si intende definire.
Il tabacco cresce in svariate regioni del pianeta e ciò fa sì che ne esistano moltissime varietà che, sapientemente unite, vanno a formare le nostre miscele preferite.
Come abbiamo già scritto in passato, il tabacco è una pianta che in Europa non esisteva prima della scoperta del Nuovo Mondo. Ma da allora la sua diffusione non si è mai interrotta ed oggi costituisce una delle colture più diffuse al mondo.
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Vediamo insieme quali sono i principali Paesi produttori di tabacco nel mondo:
CINA
Al primo posto, al riparo dagli inseguitori, si colloca la Cina con una produzione nazionale che ha dell’impressionante. La Repubblica Popolare produce infatti ogni anno più di 3.150.000 tonnellate di tabacco, che generano guadagni per quasi 150 Miliardi di Dollari per le casse dello Stato.
Pensate che il China International Tobacco Corp sforna ogni anno dai propri stabilimenti più di 2550 miliardi di sigarette (dato del 2013) e che il fatturato di questa enorme azienda ha superato nel 2011 i 95 miliardi di Dollari, quasi l’equivalente del PIL nazionale del Marocco.
Il consumo di tabacco in Cina è in costante aumento e dal 1980 ad oggi, il Paese ha più che triplicato la propria produzione di tabacco.
BRASILE
Forse molti di voi non credevano che la Cina avesse un ruolo tanto importante nella produzione globale di tabacco, ma il secondo posto del Brasile non dovrebbe sorprendervi. Il tabacco brasiliano è uno dei più apprezzati a livello mondiale per aroma e qualità delle foglie. Le coltivazioni più grandi si concentrano a Sud e a Nord-Est.
La produzione annuale ammonta a circa 850.000 tonnellate, briciole se confrontato con il dato cinese, ma un segnale chiaro dell’importanza che la coltura del tabacco ricopre nel Paese sudamericano.
INDIA
Completa il podio un altro Paese facente parte dei cosiddetti BRICS, ovvero quegli Stati in forte via di sviluppo.
Il tabacco Indiano è riconosciuto in tutto il mondo per il carattere importante ed è molto apprezzato nel Sud Est asiatico, In Europa e in Africa.
Dopo aver occupato il secondo posto, è stato scavalcato dal Brasile, ma la produzione nazionale si attesta attorno alle 830.000 tonnellate annue.
STATI UNITI
Eccoli finalmente!
Burley, Virginia, Kentucky… tutti nomi dati alle varietà di tabacco dai coloni Inglesi che popolavano le terre selvagge del Nuovo Mondo poco dopo la sua scoperta da parte di Cristoforo.
Negli ultimi 50 anni però, gli Stati Uniti hanno registrato un calo nella produzione di tabacco nazionale, prediligendo le importazioni. Attualmente la produzione annuale si attesta attorno alle 345.000 tonnellate.
Ciò non toglie che la produzione di sigarette sia tutt’oggi in mano a produttori Anglosassoni, inglesi o americani che siano.
Philip Morris International si piazza stabilmente al secondo posto come maggior produttore di sigarette, secondo solo alla China Tobacco International Corp, seguito da due aziende con sede in Inghilterra, ovvero British American Tobacco e Imperial Tobacco.
INDONESIA
Al quinto posto si piazza uno dei Paesi in cui la legislazione sul tabacco è tra le più blande al mondo. Proprio per questo motivo il consumo di tabacco è aumentato sensibilmente nel corso degli anni, specie tra i giovani. *
La produzione annuale è di circa 260.000 tonnellate e in un Paese relativamente povero come L’Indonesia, il tabacco rappresenta uno dei settori trainanti per l’economia nazionale.
ARGENTINA
Un esempio opposto dal punto di vista politico rispetto all’Indonesia è rappresentato dall’Argentina, il cui governo ha varato leggi volte a diminuire il consumo di tabacco, soprattutto tra i più giovani. Nonostante ciò il paese Latino Americano si colloca al sesto posto della nostra classifica dei maggiori Paesi produttori di tabacco con una produzione annua di circa 207.000 tonnellate.
ZIMBABWE
Lo Zimbabwe è il maggior produttore Africano di tabacco e rappresenta un esempio di come la globalizzazione abbia aspetti molto negativi e molto positivi a seconda dei punti di vista e delle situazioni.
Il tabacco proveniente dalle colture dello Zimbabwe è molto apprezzato in tutto il mondo e qui se ne producono tre delle varietà più utilizzate: burley, Virginia e Oriental, fatto che denota la peculiarità del territorio, particolarmente adatto alla coltivazione del tabacco.
Le grandi multinazionali hanno investito molto nel dotare i contadini di tecnologie e conoscenze per produrre volumi maggiori di tabacco con sforzi ridotti e migliori risultati e ogni anno acquistano da questi il raccolto, favorendo lo sviluppo dell’intero sistema Paese. A voi il giudizio, noi non ci spingiamo oltre.
La produzione annua di tabacco in Zimbabwe ammonta a circa 205.000 tonnellate.
TURCHIA
A volte i detti popolari ci azzeccano. Fumare come un turco, si dice.
La Turchia produce ogni anno circa 194.000 tonnellate di tabacco e questo Paese ha una tradizione secolare. Il tabacco esiste in Turchia fin dai primi anni del 1600 (solo un secolo dopo la scoperta della pianta).
MALAWI
Fa un certo effetto edere all’interno di questa classifica uno dei Paesi più poveri al mondo. Tuttavia il tabacco rappresenta uno dei settori che generano maggiori introiti in Malawi, con una produzione annua di circa 175.000 tonnellate.
PAKISTAN
Chiude la nostra classifica il Pakistan, con una produzione annua di circa 102.000 tonnellate. Anche per questo Paese il tabacco rappresenta una delle principali fonti di guadagno per le casse dello Stato.
Qui finisce la nostra lista dei principali Paesi produttori di tabacco. I dati che abbiamo reperito risalgono al 2017, vi segnaliamo qui in coda le nostre fonti.
fonti:
http://www.thedailyrecords.com
http://www.tobaccoatlas.org/topic/growing-tobacco
Food and Agricultural Organization. FAOSTAT Gateway. [cited 2014 Jul 1].
*Pur scrivendo di tabacco, noi di Land Of Rolling non andremo mai a criticare le misure legislative che i Paesi attuano per limitarne l’utilizzo, condivisibili o meno che siano. Anche se a noi piace, siamo consapevoli dei danni che il tabacco provoca e non saremo di certo noi ad incoraggiavi a fumare di più.
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