Quali sono i blend dei tabacchi da rollo e perché è importante conoscerli

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Quali sono i blend dei tabacchi da rollo e perché è importante conoscerli

L’altro giorno un amico mi ha chiesto perché è rilevante conoscere che tipo di tabacco c’è nella busta, una volta che hai trovato quello che piace. Ecco. Possono esserci diverse risposte alla domanda. La prima è anche la definitiva: perché è proprio dal tabacco che dipende l’esperienza della fumata.  

Approcciarsi al tabacco da rollo significa entrare in un mondo di gusto, dominato da aromi e sensazioni. E gli aromi sono legati alla qualità del tabacco. Il tabacco, meglio la Nicotiana Tabacum, è una pianta ormai diffusa in tutto il pianeta e cresce a latitudini diversissime. Così che una stessa cultivar, poniamo Virginia, pur avendo caratteristiche simili sarà differente se coltivata nel sud degli Stati Uniti piuttosto che in India o in Umbria, in un terreno più mosso o più argilloso. Il flavour finale è poi condizionato fortemente dalla lavorazione che subiscono le foglie una volta raccolte, in un processo che in gergo si chiama ‘cura’. Questo lungo pippone per spiegare perché l’esperienza di fumata dipende da quello che fumiamo. Esattamente da cosa c’è nella busta che abbiamo comprato dal tabaccaio.  

In quella busta ci possono finire anche 10-15 differenti tabacchi, accuratamente calibrati dal Master blender per ottenere uno specifico blend. Quindi, riassumendo: il blend è uno, i tabacchi che formano il blend sono diversi (lo so, lo ripeto spesso ma è un concetto fondamentale).

Esaurita la premessa arriviamo dritti al punto: quali sono i blend dei tabacchi da rollo disponibili sul mercato? Sono sostanzialmente tre:

1) Virginia Blend 2) American blend 3) Halfzware Shag

VIRGINIA BLEND

Cominciamo dall’unico rollabile in purezza. È il tabacco più prodotto al mondo, si trova praticamente in tutte le sigarette tradizionali e nella maggioranza dei trinciati. Cresce in diverse zone del pianeta e si caratterizza per il colorito dal giallo al mogano. Il Virginia contiene un’alta percentuale di zuccheri naturali. Zuccheri che vengono mantenuti nelle foglie anche dopo il processo di essiccazione e che gli conferiscono un aroma naturalmente dolce.

Perché il Virginia è così dolce? Qui incide la sua lavorazione, cioè il flue curing. Una volta raccolte, le foglie sono infilzate in lunghi bastoni. Questi vengono appesi all’interno di sale di essiccazione riscaldate tramite una rete di tubature dove circola il calore. Non c’è quindi contatto diretto fonte di calore/tabacco. Il processo di essiccazione è molto rapido e permette alle foglie di mantenere un’alta percentuale di zuccheri naturali.

L’esperienza di fumata: dolcezza graffiante

Proprio per le caratteristiche della cura il Virginia ha un retrogusto dolce ma deciso – anche se detta così sembra un ossimoro. Il PH del fumo infatti è più acido rispetto ad altri tabacchi. Questo significa che all’aspirazione dà la sensazione di piccante e quella grattatina in gola nota agli estimatori, specie di miscele piuttosto secche (es: Pueblo, American Spirit). Una sensazione che emerge nel corso della fumata e che non ha nulla a che vedere con il contenuto di nicotina. Rispetto al Burley per esempio è decisamente contenuto.

Approcciarsi al Virginia significa fare una scelta: tabacco umido o secco?

La scelta umida permette di apprezzare il carattere di aromaticità della miscela.  

Se cerchiamo una miscela secca ci rivolgiamo agli “organici”, senza additivi naturali. Quasi tutti i tabacchi commercializzati come organici sono Virginia.

È proprio la scelta che mi sento di consigliare a chi fuma tabacco mischiato con la cannabis. Per tre motivi: i Virginia blend secchi hanno un sapore neutro, il più neutro tra tutti i tabacchi da rollo. Permettono una combustione veloce. Si combinano bene con la cannabis, in genere proposta in composti umidi.  

E ora qualche brand, tra i provati:

Tra i migliori virginia blend umidi citiamo Golden Virginia Original (confezione verde) e Original Gold (confezione gialla e Mac Baren No Name nella versione Green. 

Tra i blend più secchi non può mancare anche solo per la storica presenza nel nostro paese, Pueblo. Per qualcuno un po’ troppo piccante, ma chi ci si affeziona non lo lascia facilmente. Sulla stessa tipologia citiamo anche American Spirit, più delicato invece il Camel Essential.

Dei trinciati Virginia disponibili in tabaccheria abbiamo parlato diffusamente qui: https://www.landofrolling.com/tabacchi-virginia-quale-scegliere/

AMERICAN BLEND

Passiamo a quello che è lo standard dei tabacchi – se fosse carta sarebbe l’A4 – cioè l’American blend. Unisce la triade: base Virginia, Burley che dona corposità e intensità grazie anche al sostanzioso apporto di nicotina e, infine, una percentuale di Oriental. L’Oriental è essenziale per caratterizzare il blend, personalizzarlo. Per usare una metafora, se il Virginia è il pane e il Burley è il burro è l’Oriental che dà sapore al sandwich.

L’esperienza di fumata: il passepartout

L’American blend è la miscela più versatile, si adatta a ogni momento della giornata. La scelta, una volta in tabaccheria, è tra brand forti e leggeri. Alcuni rapidi consigli:

Marlboro Gold -più leggero – e Rosso, Winston Blu – più leggero- e Rosso. Per chi vuole un’alternativa, il Pink e il White di Mac Baren: il primo più leggero e il secondo più intenso.

L’American è il blend che consiglio a chi vuole passare dalle sigarette al trinciato cercando la continuità. Abbiamo dato le istruzioni per l’uso qui: https://www.landofrolling.com/dalle-sigarette-al-tabacco-trinciato-in-continuita-alcuni-utili-consigli/

HALFZWARE SHAG

Signori e signore ecco la nicchia del RYO: l’Halfzware, dedicato a chi cerca una fumata d’impatto – qualcuno la definisce un cazzotto nello stomaco. Perché la miscela è così strong? Vediamo la composizione: nell’Halfzware si trovano Virginia e Burley in percentuale quasi paritaria – 50/50 o 60/40 (e il Burley è forte, in corpo e nicotina) di cui un quantitativo più o meno rilevante è Kentucky. Il Kentucky è Burley fire cured, cioè essiccato al fumo dei bracieri accesi. E’ proprio la lavorazione che gli dona quel gusto affumicato che trasferisce all’intero blend.

L’esperienza di fumata: tormento ed estasi

Fumare Halfzware è quanto di più vicino alla degustazione di un buon sigaro. Non è da tutti e non per tutti i momenti della giornata. Ma la sera, di tanto in tanto, magari accompagnato da un buon distillato è proprio il massimo della vita. O almeno, lo è per me. Come diciamo spesso, ogni percorso di fumata se porta soddisfazione è un buon percorso.

Brand provati e consigliati: Drum OriginalVan Nelle (in alcun paesi, per esempio la Germania si trova anche la versione Zware, ancora più corposo), ChiaravalleNo Name Blu più versatile o Black, Kentucky in potenza.

Come capire cosa c’è nei pacchetti di tabacco da rollo?

Chiudiamo la carrellata dei blend dei tabacchi da rollo con un appunto critico. Se è proprio dal tabacco che ricaviamo la nostra esperienza di fumata perché le confezioni non riportano i blend? I produttori non sono tenuti a scriverlo, e infatti non lo fanno (unica eccezione le buste No Name che lo riportano sempre). Ecco perché la mediazione dei tabaccai è importante: può accompagnarci nella scoperta del tabacco giusto per noi. Sfruttiamolo ogni volta che abbiamo un dubbio.

Al prossimo post e FUMIAMO INFORMATI!

>> Se avete suggerimenti o volete raccontare la vostra esperienza sui blend del rolling, scrivetele e facciamo girare l’informazione.

In pillole: i blend dei tabacchi da rollo sono tre: Virginia, American blend e Halfzware. Ognuno ha specifiche differenti perché deriva da tabacchi e lavorazioni diverse: conoscerli orienta la nostra esperienza di fumata.

2023-01-26T15:58:18+01:00

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